L’Arma ha oltre il doppio dei nostri ispettori apicali e la Polizia anziché pareggiare cosa fa? “Ammazza” 7° e 8° corso ispettori

sette e otto x

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Al Sig. Direttore dell’Ufficio per le relazioni sindacali
Dipartimento della pubblica sicurezza
Vice prefetto Maria De Bartolomeis
R o m a

Oggetto:   esiti inaccettabili del concorso a 804 posti per la promozione alla qualifica di ispettore superiore – sups, prevedibili perché determinati da uno dei numerosi errori contenuti nel riordiono.
– Evidenza correttivi che andranno apportati.

Signor Direttore,
abbiamo effettuato una preliminare e sommaria analisi degli esiti del concorso in oggetto, indetto con decreto del 28 dicembre 2017, cui hanno potuto partecipare, secondo quanto previsto dal citato bando di concorso, gli ispettori capo in servizio al 7 luglio 2017 – data di entrata in vigore del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 – già frequentatori del 7° e dell’8° corso di formazione per vice ispettore della Polizia di Stato che fossero in possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta l’iscrizione ai corsi per il conseguimento del diploma universitario.

Già nell’art. 1 del bando di concorso si evidenziava quindi il primo basilare errore concettuale, perché in realtà tutti i frequentatori del 7° ed 8° corso di formazione per vice ispettori provengono dal concorso pubblico, per esami, a 640 posti di allievo vice ispettore del ruolo degli ispettori della Polizia di Stato, indetto con bando 23 novembre 1999 – ove, secondo la normativa già allora vigente, veniva tassativamente richiesto come requisito indispensabile per la partecipazione al concorso il possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consentisse l’iscrizione ai corsi per il conseguimento del diploma universitario.

Questi colleghi quindi, dopo aver superato la prova preselettiva, quella scritta, quella orale, le prove di efficienza fisica, le visite mediche e le prove psicoattitudinali questi colleghi avevano frequentato diciotto mesi di corso e va osservato che la loro età era quasi sempre prossima ai trent’anni perché il livello di preparazione specialistica richiesta per potersi collocare utilmente in graduatoria tra molte decine di migliaia di partecipanti ha fatto sì che la maggior parte dei frequentatori dei corsi in argomento fossero già laureati o avessero in corso studi universitari specifici.

Contrario ad ogni principio di logica aver nuovamente chiesto loro – a distanza di quasi vent’anni – non solo il possesso degli gli stessi titoli, che ovviamente hanno mantenuto ma anche, ad un’età che spesso si colloca a ridosso dei cinquant’anni, la ripetizione di prove già sostenute al momento di entrare nei ruoli della Polizia di Stato al sol fine di ottenere un piccolo anticipo di quello che oggi è uno sviluppo di carriera normale, privando quindi molti di loro – contro ogni logica – sia di benefici ottenibili per inquadramento o tramite concorsi per titoli, sia della possibilità concreta di raggiungere la nuova qualifica apicale del ruolo.

Di conseguenza, come prevedibile, è stato altissimo il numero dei non partecipanti ed, inoltre, ben 188 elaborati non sono stati ritenuti sufficienti, per cui al momento il numero degli idonei – non ancora vincitori – è pari a 410, circa la metà dei posti disponibili messi a concorso! Ferma restando la necessità di retrodatare la decorrenza delle promozioni che riceveranno i vincitori di questo concorso, come per molti altri concorsi previsti dal riordino, nei correttivi a quest’ultimo bisognerà quindi prevedere un nuovo concorso – stavolta per titoli – che consenta anche agli esclusi dal concorso a 804 posti di accedere alla qualifica con la stessa nuova decorrenza dei vincitori del concorso in oggetto, andando a collocarsi in graduatoria dopo di loro.

In attesa di un cortese cenno di riscontro si inviano i più distinti saluti.

Roma, 18 settembre 2018

 

La nota inviata al Dipartimento della pubblica sicurezza