Assunzioni con scorrimenti sono priorità per dare respiro a poliziotti e efficienza a Sicurezza, lettera al Capo della Polizia

assunzioni    x

assunzioni x

 

Al Signor Capo della Polizia
Direttore generale della pubblica sicurezza
Prefetto Franco Gabrielli
                                          R o m a

e, per conoscenza:

Al Sig. Direttore dell’Ufficio per le relazioni sindacali
Dipartimento della pubblica sicurezza
Vice prefetto Maria De Bartolomeis
                                          R o m a

 

Oggetto: ventilata ipotesi del bando di concorsi in luogo dei previsti scorrimenti delle graduatorie.

 

Signor Capo della Polizia,
si fanno sempre più insistenti voci che riferiscono di un dibattito in atto tra quanti, all’interno di codesto Dipartimento, intenderebbero procedere allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi per totali 1.148 posti da allievo agente della Polizia di Stato pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – 4^ Serie Speciale “Concorsi ed Esami” – del 26 maggio 2017 e quanti, viceversa, vorrebbero bandire un nuovo concorso pubblico.

La materia riveste grande interesse per chi rappresenta il personale della Polizia di Stato in quanto le condizioni lavorative di chi oggi è in servizio si stanno facendo sempre più gravose a causa della drastica riduzione della forza effettiva che si è registrata a partire dal 2008 in uno con il pesante innalzamento della nostra età media, generando le note – talvolta drammatiche – conseguenze sulle condizioni e sui carichi di lavoro. Sa bene, inoltre, che siamo propositivi e mai strumentali.

Tornando al concorso, ci risulta che i tecnici che lo propugnano argomentano che lo scorrimento non sarebbe possibile in quanto, a seguito del riordino approvato con decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95 ed entrato in vigore il 7 luglio dello stesso anno, i requisiti per l’accesso al ruolo degli assistenti ed agenti sono mutati, prevedendo da quel 7 luglio 2017 l’obbligo del possesso del titolo di studio di scuola secondaria  superiore ed un’età anagrafica inferiore ai 26 anni compiuti.

A nostro avviso questa argomentazione non è condivisibile in punto di diritto ed è proprio codesto Dipartimento della pubblica sicurezza che sembra esserne convinto allorché, in data 29 ottobre 2018 – meno di due mesi fa ed oltre un anno dopo il ripetuto 7 luglio 2017 – ha decretato lo scorrimento della graduatoria degli idonei non vincitori del concorso a 893 posti da allievo agente, elevato a 1.182 posti di cui all’art. 1, lett. a) del richiamato bando pubblicato il 26 maggio 2017.

Per quale motivo i mutati requisiti di accesso che poche settimane fa non sono stati considerati condizione ostativa allo scorrimento delle graduatorie oggi dovrebbero esserlo? Infatti proprio quel 29 ottobre codesta Amministrazione giustamente richiamava l’art. 35, co. 5-ter del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 ove – come noto – si dispone che «le graduatorie dei concorsi per il reclutamento del personale presso le amministrazioni pubbliche rimangono vigenti per un termine di tre anni dalla data di pubblicazione»: più chiaro di così…

I sostenitori della necessità di indire un nuovo concorso affermano che però ci sarebbe una differenza, sempre in punto di diritto, tra gli idonei non vincitori che il 29 ottobre scorso avevano già superato tutte le prove e quanti – invece, oggi – devono ancora completarle, dovendo ancora sostenere quelle di efficienza fisica, gli accertamenti psico-fisici ed attitudinali. Si adduce che questi ultimi non sarebbero inclusi in una vera e propria graduatoria, quale sarebbe solo quella finale.

Ma l’art. 35, co. 5-ter del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 fa riferimento in maniera generica alle graduatorie dei concorsi e non certo alle sole graduatorie finali, sia pure successivamente ampliate e infatti Dipartimento, il 29 ottobre scorso, ha osservato – si ribadisce dopo l’entrata in vigore del riordino – che «la regola generale da osservare per la copertura dei posti disponibili è quella dello scorrimento»: detto scorrimento appare quindi come un obiettivo da perseguire.

Orbene, senza soffermarsi ulteriormente su queste per noi assai dubbie argomentazioni giuridiche, sarà il caso di soffermarsi su altri illuminanti passaggi del richiamato decreto del 29 ottobre scorso, dove si osserva che «le esigenze di celerità in relazione alla necessità di incrementare i servizi di prevenzione e di controllo del territorio e di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, connessi, in particolare, alle esigenze di contrasto del terrorismo internazionale, considerato che con lo scorrimento delle graduatorie vigenti verrebbero immediatamente avviati gli idonei al prescritto corso di formazione iniziale realizzando consistenti economie, preso atto dell’elevato punteggio conseguito dai candidati idonei non vincitori di cui alla graduatoria finale approvata con il sopracitato decreto del 28 maggio 2018, considerati che tali circostanze, in ossequio al principio di buon andamento della pubblica amministrazione e nei limiti di quanto disposto dall’articolo 35 , comma 5-ter, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e dell’articolo 2199 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, inducono a procedere allo scorrimento della graduatoria degli idonei non vincitori del concorso a 893 posti da allievo agente, elevati a 1.182 posti…».

Cosa è cambiato oggi? Abbiamo sempre urgenza di assumere al più presto possibile quanti più agenti possibile, nel modo più economico possibile – per fronteggiare le descritte emergenze derivanti anche dai tagli al turn-over verificatisi nel decennio scorso o no? Pertanto, anche ammesso – ed assolutamente non concesso – che la normativa vigente non consentisse lo scorrimento delle graduatorie di merito la soluzione è ovvia: un’altra norma che consenta l’eccezione.

Se, ad esempio, si guarda al testo attualmente all’esame del Parlamento del disegno di legge di bilancio per l’anno 2019, per le assunzioni che riguardano la Polizia Penitenziaria sono previste esplicitamente deroghe ad altre norme vigenti: evidentemente i tecnici di quel corpo hanno proposto al superiore livello istituzionale gli interventi normativi utili a raggiungere nel modo più veloce e economico l’obiettivo strategico che Ella sempre ci indica, nell’espletamento delle sue funzioni di attuazione della politica dell’ordine e della sicurezza pubblica: assumere al più presto possibile quanti più agenti possibile, magari anche nel modo più economico possibile.

Lo scorrimento delle graduatorie di merito è da sempre lo strumento più veloce, affidabile ed economico per assumere in tempi brevi quanto più personale possibile e quindi, a nostro avviso, visto che lo prevede anche la normativa ed è già stato effettuato dopo l’entrata in vigore del riordino, va effettuato in tempi rapidissimi perché di tempo se ne è già perso molto, visto che in questi giorni si sono già liberati centinaia di posti nelle scuole di polizia e che a febbraio se ne libereranno ancora molti altri, per un totale che si avvicina alle 1.500 unità.

A tal proposito ci viene altresì riferito di ipotetiche problematiche afferenti alla carenza di posti disponibili nelle scuole di polizia a causa della concomitante esigenza di espletare i corsi conseguenti ai concorsi interni previsti dal riordino: ci sia consentito anche qui osservare come le modalità e-learning abbiano dato già ottimi risultati da questo punto di vista e che il passaggio dagli istituti di istruzione potrebbe essere tranquillamente limitato al solo giorno degli esami finali o poco più.

Prima si riavviano le prove di efficienza fisica e gli accertamenti psico-fisici per i candidati inclusi nelle graduatorie di merito e meglio è, perché comunque richiederanno del tempo per essere effettuati, anche se neanche lontanamente paragonabile a quello che sarebbe necessario per bandire ed espletare un concorso pubblico che vedrebbe la partecipazione di centinaia di migliaia di candidati.

Ci preme altresì osservare che, qualora si scegliesse di non far scorrere le graduatorie e di non assumere i circa 60 vfp idonei non vincitori per percorrere la strada del concorso, il contenzioso giurisdizionale potrebbe essere imponente e, ove mai esso ottenesse provvedimenti cautelari, la procedura concorsuale potrebbe essere bloccata, con le immaginabili conseguenze sull’efficienza di una Polizia di Stato sempre più anziana e meno numerosa.

Ma anche se ciò non si verificasse in ogni caso, se si bandissero altri concorsi pubblici, di certo accadrebbe che, nonostante gli sforzi governativi per aumentare gli organici, nel corso del 2019 la Polizia di Stato non sarebbe in grado di assumere neanche il numero di agenti assunti nel 2018, che comunque è stato inferiore alle aspettative per la scelta di bandire concorsi pubblici per ruoli superiori, dove ogni unità assunta dall’esterno costa il doppio di un agente, il che oggi dovrebbe suggerire, viceversa, di valorizzare opportunamente le copiose e validissime risorse interne disponibili.

Ci sia consentito quindi osservare che la strada maestra per apportare le modifiche normative che venissero ritenute necessarie per conseguire l’obiettivo strategico di assumere più agenti possibile nel minor tempo possibile, che certamente accomuna tutti coloro i quali hanno a cuore il benessere dei poliziotti ed i livelli di efficienza della Polizia di Stato, è senz’altro proporre al Sig. Ministro dell’interno una modifica emendativa del testo del disegno di legge di bilancio da sottoporre all’esame del Parlamento, intesa a determinare l’immediato scorrimento delle graduatorie.

Tale modifica offrirebbe tempi certi e molto più brevi, insieme all’assenza di costi ed anzi sensibili economie per la finanza pubblica, per il raggiungimento di un obiettivo strategico per i poliziotti e noi che li rappresentiamo, per l’Amministrazione, per il Governo e per il Paese.

In attesa di un cortese cenno di riscontro l’occasione è gradita per inviare distinti saluti.

Roma, 4 dicembre 2018

 

La lettera al Capo della Polizia