Nel corso dell’ultimo incontro “plenario” sul tema dei correttivi al “non riordino” del 2017, tenutosi il 18 aprile scorso alla presenza del sottosegretario Molteni, fu concordato di proseguire i lavori a breve su tavoli “tematici” (non “tecnici”) per discutere in maniera rapida e snella le questioni relative a tutti i ruoli: tecnici nel complesso, funzionari, ispettori, sovrintendenti, assistenti ed agenti.
Come noto, tuttavia, la convocazione non è affatto avvenuta a breve e – dopo svariati solleciti e anche un rinvio – solo stamattina sono stati riuniti i primi due tavoli dove abbiamo appreso con vivo disappunto dall’Amministrazione, da noi esplicitamente interpellata in merito, che non riunirà i restanti prima dell’inizio del mese di settembre. Questo non è certamente ciò che volevamo noi!
Peraltro, così come è possibile verificare sul web e sui social, tutte le altre amministrazioni – civili e militari – del Comparto, che insieme alla nostra hanno negli ultimi mesi tenuto numerose riunioni per accordarsi tra loro sugli obiettivi da perseguire e sugli interventi da adottare di conseguenza, si sono premurate di incontrare regolarmente le rispettive rappresentanze del personale.
Spiace aver dovuto evidenziare come ciò non sia avvenuto per quanto riguarda la Polizia di Stato e dover poi aggiungere che anche oggi, sui primi due tavoli, ci sono state date indicazioni molto generiche in merito agli interventi che la nostra Amministrazione intenderebbe realizzare, senza peraltro illustrarci né il costo di ciascun intervento ipotizzato, né come esso è stato calcolato.
Appare evidente che per poter esprimere un parere consapevole e sensato su quello che sarà l’intervento complessivo sarà necessario – come è avvenuto durante il confronto che portò al citato “non riordino” del 2017, che ovviamente non condividemmo – che il Dipartimento fornisca dati analitici sui costi di ogni misura ipotizzata, spiegando altresì le modalità con cui sono stati calcolati.
La data di scadenza della delega è ormai imminente e non è più possibile indugiare oltre per garantire – tra l’altro – l’aumento dei posti da sovrintendente per una promozione ulteriormente facilitata sia per i più anziani che per i giovani più motivati, nonché gli interventi che facilitino ulteriormente l’accesso al ruolo degli ispettori, sanando al contempo le sperequazioni determinatesi in precedenza ed abbreviando i tempi di percorrenza necessari per raggiungere le posizioni apicali.
Ruoli tecnici
Come già anticipato con precedente comunicato la nostra delegazione sul primo tavolo, composta dal Segretario nazionale FSP Eduardo Dello Iacono e dal vice Segretario nazionale FSP Davide Procaccini, con la coerenza e la tenacia che da sempre ci contraddistinguono, ha esposto le questioni irrisolte che ritiene indispensabile affrontare con questi secondi correttivi.
Innanzitutto la decorrenza giuridica dei neo promossi vice sovrintendenti tecnici deve far riferimento all’annualità successiva a quella in cui è stata fissata la decorrenza per il precedente concorso, uniformandosi così al criterio utilizzato per le annualità precedenti per tutti i ruoli ed ancora oggi per quelli ordinari, in conseguenza dei ritardi con cui l’Amministrazione ha bandito i concorsi.
Per noi si deve dunque ripartire dal 31.12.2007: la parte pubblica provvederà ad effettuare uno studio dei costi dell’intervento richiesto per le valutazioni connesse al suo impatto finanziario.
I circa 700 posti da vice ispettore tecnico, disponibili per gli oltre 3.000 aspiranti, sono inoltre largamente insufficienti ed al momento ne sono stati messi a concorso appena 307: noi esigiamo che a quei 700 se ne aggiungano altri 300 e che tutti i posti disponibili vengano messi a concorso subito, per soddisfare le legittime aspettative di chi attende di poter accedere al ruolo da quasi vent’anni.
L’aumento maggiore possibile del numero degli ispettori tecnici – che chiediamo da sempre – sarebbe utile a realizzare quell’Amministrazione moderna ed efficiente, perché dotata di personale del ruolo tecnico altamente specializzato, che auspica anche il Capo della Polizia Gabrielli: su questo intervento l’Amministrazione si è detta favorevole, ritenendolo sicuramente praticabile.
Ciò darà nuovi stimoli al personale del ruolo, attualmente mortificato dall’istituzione del nuovo ruolo di supporto logistico, che in un sol colpo ha spazzato via professionalità acquisite in anni di esperienza sul campo. Esperienze che andrebbero salvaguardate anche nel ruolo dei sovrintendenti tecnici, ripristinando alcuni profili professionali compatibili con quelli del ruolo superiore.
Sempre ai fini della valorizzazione funzionale si è infine richiesto di eliminare tutte le limitazioni previste per le qualifiche di ufficiale di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza per funzionari dei ruoli tecnici e professionali, uniformando le denominazioni anche per le qualifiche dirigenziali con l’introduzione di quelle di vice questore aggiunto tecnico e di vice questore tecnico.
Funzionari
La nostra delegazione, composta dal Segretario nazionale FSP Fabrizio Lotti e dal Segretario generale ES Vincenzo Chianese, ha ribadito la necessità di cancellare l’ingiusta definizione di “esecutivi” per sovrintendenti, assistenti ed agenti, le cui mansioni devono essere riconosciute come “di concetto”, così come vanno riconosciute come direttive le funzioni di tutti gli ispettori e, coerentemente, vanno riconosciute funzioni dirigenziali a partire dalla qualifica di commissario capo.
Naturalmente andrà ripristinata la promozione per merito assoluto a vice questore aggiunto dopo cinque anni e mezzo, anziché dopo sei anni per merito comparativo e nel limite dei posti disponibili, come innovato dal “non riordino”: in conseguenza di ciò il corso che frequenteranno i vice questori aggiunti non determinerà scavalcamenti tra funzionari all’interno del ruolo.
Sarà opportuno eliminare o almeno ridurre i limiti temporali che impediscono ai vice questori di partecipare agli scrutini per primo dirigente prima dei quattro anni nella qualifica ed ai primi dirigenti di partecipare agli scrutini per dirigente superiore prima dei cinque anni nella qualifica. Solo a domanda degli interessati si dovrebbe poter restare in servizio uno o due anni dopo i limiti previsti.
Vanno uniformate rispetto ai militari tutte le posizioni per ciò che attiene il riscatto della laurea e l’accesso al trattamento economico da dirigente superiore. Vanno altresì mantenuti gli 81 posti da primo dirigente che a breve verranno cancellati dalla Legge Madia con un intervento a costo zero consistente in una proporzionale riduzione degli organici delle qualifiche dirigenziali inferiori.
Il ruolo direttivo ad esaurimento, essendo stato istituito al posto del ruolo speciale, che aveva i suoi equiparati nelle altre Forze di polizia ed armate, deve essere abrogato come questi ultimi, con la conseguente confluenza in orizzontale degli interessati nella carriera dei funzionari, non essendo sufficiente eliminare la definizione “ad esaurimento” di un umiliante ed ingiustificato ruolo separato.
Gli appartenenti al sopprimendo ruolo devono altresì essere inquadrati, al termine del periodo formativo, nella qualifica di commissario capo, conseguendo comunque la promozione alla qualifica superiore il giorno prima del collocamento in quiescenza seguendo così, anche se in minima parte, i criteri di datazione giuridica adottati per gli altri ruoli senza determinare scavalcamenti gerarchici.
Compatibilità finanziarie
Per altri interventi ritenuti strategici l’Amministrazione è stata sinora bravissima ad ottenere da questo Governo le risorse necessarie, anche con la decretazione d’urgenza: ora deve fare la stessa cosa per questi correttivi, magari trasferendo risorse tra i vari capitoli e/o ricorrendo alle economie gestionali, cui si può attingere per interventi una tantum aventi durata limitata nel tempo.
Roma, 1° agosto 2019
La delegazione ministeriale era presieduta dal coordinatore della Struttura di missione per l’ordinamento della Polizia di Stato, dirigente generale Maurizio Ianniccari (al centro nella foto), coadiuvato dal dirigente superiore Gaspare Caliendo (a destra), dal direttore del Servizio dirigenti, direttivi e ispettori dirigente superiore Donatella Dosi (a sinistra), dal direttore del Servizio personale che espleta attività tecnico-scientifica e professionale, dirigente superiore Francesco Famiglietti e dal direttore dell’Ufficio per le relazioni sindacali, vice prefetto Maria De Bartolomeis.