Ricorso “ricalcolo buonuscita” per i pensionati “anticipati”
Possono partecipare tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato che sono andati in pensione “anticipata” (in passato definita come pensione d’“anzianità”), ai quali l’Inps nega il diritto di percepire, sull’indennità di buonuscita, i sei scatti aggiuntivi previsti dalla legge.
Con una recentissima sentenza il Consiglio di Stato ha affermato però che la maggiorazione di sei scatti, che comporta per la buonuscita un importo più alto del 15 per cento, spetta a chiunque abbia presentato domanda di pensione con almeno 35 anni di servizio utile e 55 anni d’età.
Per poter partecipare i colleghi pensionati che avevano quei requisiti al momento della domanda, dovevano risultare iscritti quando sono stati collocati in quiescenza e non devono aver ricevuto l’ultimo rateo della buonuscita da più di cinque anni per non incorrere nella prescrizione.
Possono partecipare, inoltre, anche i colleghi iscritti che sono ancora in servizio, purché abbiano almeno 35 anni di servizio utile, 55 anni d’età ed abbiano già inviato all’Inps la domanda di collocamento in pensione “anticipata” (in passato definita pensione d’“anzianità”).
A questo ricorso non partecipano i colleghi che sono andati in pensione “di vecchiaia” al raggiungimento del limite ordinamentale di 60 anni d’età (o 63, ovvero 65, a seconda delle qualifiche), e quelli collocati in quiescenza perché “riformati”, perché a loro i 6 scatti sono già stati riconosciuti.
Per conoscere costi e modalità di adesione al Ricorso per il “ricalcolo della buonuscita” per i pensionati “anticipati” consultate la modulistica allegata e, se interessati, inviatela debitamente compilata in ogni sua parte, firmata e corredata dei previsti allegati all’indirizzo e-mail: info@iemboleccese.it.
Roma, 31 luglio 2020