Mascherine in arrivo, obbligo informare poliziotti di contagio colleghi, ok tamponi Regioni

disposizioni sanitarie

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IN ARRIVO FORNITURE DI MASCHERINE
Con l’odierna circolare n. 850/A.P.1-2292 il Dipartimento della punita sicurezza annuncia tra l’altro che «l’Amministrazione sta profondendo il massimo impegno nel reperire ulteriori dispositivi di protezione individuale per la distribuzione al personale impiegato nei servizi sul territorio, incontrando peraltro non poche difficoltà in questo frangente, comunque comuni ad ogni altro ente o amministrazione» e «Ritenendo presumibile che nei prossimi giorni si possa acquisire la disponibilità dei suddetti dispositivi», invita a  «continuare ad attenersi alle disposizioni fornite … con circolare m 850/A.13.1-2056 del 16 marzo 2020».

OBBLIGO DI INFORMARE COMPIUTAMENTE I POLIZIOTTI
Soggiunge inoltre che i dirigenti degli uffici in cui si verificano casi di contagio da Coronavirus-19 devono, in collaborazione con il medico della Polizia di Stato, effettuare una indagine epidemiologica dettagliata per individuare i contatti a rischio sul luogo di lavoro, individuando il personale da porre in quarantena anche alloggiandolo, se richiesto, in strutture della Polizia di Stato ed informare i colleghi di lavoro del contagiato su quanto accaduto e sui provvedimenti adottati.

TAMPONI PER POLIZIOTTI ANCHE ASINTOMATICI A CURA DELLE ASL
Non si esprime alcuna controindicazione alla eventualità che il personale della Polizia di Stato venga sottoposto a test con tampone, anche in assenza di sintomatologia e di documentato contatto a rischio, qualora direttive ed ordinanze regionali lo consentano.

CONGEDO STRAORDINARIO PER DISPENSA TEMPORANEA DAL SERVIZIO
I provvedimenti di dispensa temporanea dal servizio dei dipendenti (art. 87, co. 6, decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18) sono affidati ai responsabili di livello dirigenziale degli uffici e reparti di appartenenza, che li adottano  dopo aver ottenuto il parere favorevole da parte del medico della Polizia di Stato, dopo che la procedura è stata  avviata:

1. su iniziativa del medico della Polizia di Stato
2. su richiesta del dipendente
3. su segnalazione da parte del dirigente dell’ufficio

Nella prima eventualità il medico farà riferimento a situazioni lavorative di rischio aumentato concrete ed attuali, come in caso di patologie recenti o croniche, utilizzo di farmaci particolari, condizioni cliniche che hanno reso necessari provvedimenti di esenzione da servizi gravosi o di riforma parziale e che possono individuare situazioni di suscettibilità individuale. L’indicazione dovrà essere comunque posta caso per caso, in relazione a reali situazioni di rischio, evitando generalizzazioni ipotetiche e massive.

Nella seconda eventualità, sarà il dipendente stesso a segnalare, documentandola opportunamente, la condizione di rischio, anche per terzi, correlata a patologie da cui sia affetto, non note all’Ufficio sanitario, o a patologie riguardanti familiari e/o conviventi che possano determinare una loro maggiore suscettibilità all’infezione.

Nella terza eventualità il dirigente dell’ufficio potrà segnalare situazioni lavorative, anche collettive, che possano beneficiare in modo significativo della concreta attuazione della specifica disciplina, garantendo al contempo l’efficienza dei servizi istituzionali.

Roma, 24 marzo 2020