In G.U. stasera i correttivi 2019 al Riordino, ora risorse per nuovi correttivi, contratto e previdenza complementare

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Saranno pubblicati in serata, nel Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – “Serie Generale” di oggi, 5 febbraio 2020, n. 29 due attesissimi provvedimenti:

  • il decreto legislativo 27 dicembre 2019, n. 172 recante: «Disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di polizia, ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera a), della legge n.124 del 2015, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche»
  • il decreto legislativo 27 dicembre 2019, n. 173 recante «Disposizioni in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle forze armate ai sensi dell’articolo 1, commi 2, lettera a), 3, 4 e 5, della legge 1° dicembre 2018, n. 132».

Si era già in precedenza appreso che l’iter istituzionale necessario per la pubblicazione, fortemente rallentato dalla necessità di apportare delle modifiche al testo del decreto relativo alle Forze di polizia, già “bollinato” e firmato dal Presidente della Repubblica, è stato anche oggetto di interrogazioni parlamentari.

Così come abbiamo già evidenziato numerose volte nel confronto con l’Amministrazione, in piazza e nelle audizioni di Camera e Senato durante la fase di elaborazione dell’intervento, per la Polizia di Stato resta insoluta la maggior parte delle problematiche che avrebbe dovuto affrontare ed, in particolare:

  • perdura l’assenza di concorsi che prevedano esami o in cui gli esami abbiano un peso determinate, che inibisce ai meno anziani qualsiasi possibilità di progredire;
  • manca l’unificazione del ruolo assistenti e agenti con quello dei sovrintendenti, i cui attuali occupanti avrebbero dovuto andare a riempire i 12.000 posti attualmente vacanti nel ruolo degli ispettori;
  • resta insufficiente l’abbreviazione della percorrenza all’interno del ruolo degli ispettori, che impedirà di raggiungere alla posizione apicale a molti nella fase transitoria, praticamente a tutti a regime;
  • assoluta assenza di un qualsiasi e sia pur minimale beneficio per tutti gli appartenenti al ruolo direttivo che espleta funzioni di polizia, che si limita a perdere la definizione “ad esaurimento”;
  • è insufficiente l’abbreviazione dei tempi di permanenza nella qualifica di commissario tecnico del ruolo direttivo tecnico, anch’esso non più “ad esaurimento”, ma non ancora allineato a quello che espleta funzioni di polizia.

Ci aspettiamo quindi che il Governo in carica stanzi al più presto, per il 2020, risorse idonee ad alimentare adeguatamente l’apposito fondo destinato alle disposizioni integrative e correttive al riordino del 2017 e che avvii immediatamente le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro – scaduto da oltre un anno – anche per la contestuale istituzione della previdenza complementare per il Comparto sicurezza e difesa.

La previdenza complementare è divenuta di fondamentale importanza dopo il passaggio al sistema di calcolo pensionistico contributivo o misto, imposto per Legge dalla riforma Dini da ormai un quarto di secolo: tra tutte le categorie di lavoratori pubblici e privati, lo Stato continua a negarla solo ai suoi servitori che sacrificano qualità della vita e affetti, mettendo a repentaglio ogni giorno la propria incolumità, ricompensandoli  con una pensione totalmente inadeguata ai sacrifici ed ai rischi di tutta una vita.

Roma, 5 febbraio 2020

Il Segretario generale
Vincenzo Chianese

Il comunicato in PDF