“Rafforzeremo la Polizia con 2.500 assunzioni in più”: noi condividiamo Molteni, avanti con una vera riorganizzazione

molteni savina x

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Ha avuto avvio ieri – alla presenza del Sottosegretario all’interno On. Molteni – il tavolo tecnico istituito per esaminare il progetto di una riorganizzazione delle articolazioni periferiche dell’Amministrazione della pubblica sicurezza – presieduto dal Vice capo della Polizia con funzioni vicarie, prefetto Savina – divenuta ormai indifferibile perché le piante organiche della Polizia di Stato risalgono al lontano 1989 e, nel frattempo, in questi quasi 30 anni, sono stati istituiti molti nuovi uffici e tipologie di uffici – come ad esempio gli Rpc – nonché svariate questure, mentre le caratteristiche dei territori sono mutate profondamente dopodiché, da ultimo, è intervenuta anche la sciagurata riforma Madia.

Sotto il coordinamento di Savina un apposito gruppo di lavoro interdirezionale, già operativo dal dicembre 2016, ha elaborato – avvalendosi anche del contributo tecnico dell’Istat – una prima ipotesi per la stesura del nuovo decreto ministeriale che, una volta ultimata e possibilmente condivisa, distribuirà tra tutte le sedi e tutti gli uffici i nuovi organici.

Resta ovviamente fermo che il progetto verrà opportunamente rimodulato qualora la Legge di bilancio 2019 dovesse apportare incrementi di organico, così come ha nuovamente annunciato il Sottosegretario, il quale ha precisato che sono previste 2.500 unità per la sola Polizia di Stato in aggiunta a quelle già programmate dalla legislazione vigente.

Su questo punto abbiamo nuovamente chiesto con forza che le assunzioni, per motivi di rapidità ed economicità, vengano effettuate mediante un rapido scorrimento delle graduatorie e che queste 2.500 unità aggiuntive vengano destinate in massima parte a rimpinguare anche gli uffici che, in vista delle chiusure oggi scongiurate, sono in maggiore asfissia. Tra i parametri da valutare nella distribuzione degli organici abbiamo proposto di inserire anche l’età media degli operatori presenti e di ottenere garanzie in merito al fatto che nessuna mobilità verrà disposta d’ufficio a seguito della riorganizzazione e che essa salvaguarderà specifici uffici, come le Squadre nautiche, ma soprattutto valorizzerà il controllo del territorio, garantendo che tutte le questure ed tutti i commissariati vengano messo in condizione di poter far uscire almeno due volanti per ogni turno.

È stato altresì ribadito che ognuna delle questure – senza tener conto dei posti di polizia né dei commissariati, sezionali o distaccati che siano – avrà una dotazione minima di almeno 168 unità e che nessuna avrà un organico inferiore a quello che ha oggi. In proposito sono state proiettate delle tabelle su cui erano indicate, per ognuna,  le unità che oggi sono effettivamente in forza e gli organici previsti in futuro: per poter approfondire compiutamente questi dati abbiamo chiesto di avere elementi aggiuntivi, in attesa dei quali abbiamo comunque anticipato che potrebbero essere necessari correttivi anche significativi.

Per la classificazione delle questure il gruppo di lavoro ipotizza un passaggio dalle attuali 3 fasce a 5, a partire dalla super 1^, in cui comparirebbero Roma, Milano e Napoli e la 1^, in cui ci sarebbero Palermo, Torino, Catania, Brescia, Firenze, Bari, Bologna, Genova, Bergamo, Salerno, Padova, Verona, Reggio Calabria, Caserta, Venezia, Cagliari, Catanzaro, Messina e Trieste. Super 1^ e 1^ si ipotizza che saranno rette da un dirigente generale di pubblica sicurezza; ci dovrebbero essere poi la 2^ e la 3^ fascia, che il gruppo di lavoro intenderebbe affidare a dirigenti superiori della Polizia di Stato ed infine la 4^, che dovrebbe essere retta da dirigenti superiori della Polizia di Stato di prima nomina.

Pur avendo a disposizione informazioni ancora molto generiche sul lavoro espostoci, esprimiamo viva soddisfazione per l’accoglimento delle nostre richieste, ivi compresa quella di elaborare ed applicare su tutto il territorio nazionale criteri omogenei per la mobilità a domanda all’interno di tutte le province, nonché per il costruttivo clima di collaborazione che si è instaurato, grazie alla massima disponibilità espressa dal prefetto Savina a chiarire tutti i perché di ogni scelta operata nella proposta che ci è stata sottoposta e ad apportare integrazioni e correttivi anche importanti sulla base di quanto emergerà dai lavori del tavolo tecnico, che proseguiranno con una cadenza che si prevede settimanale e con la presenza dell’On. Molteni, il quale ha dimostrato concretamente autentica passione sul tema e tangibile vicinanza nei confronti dei poliziotti.

Roma, 5 ottobre 2018

Il documento FSP-ES-LS sulla prima riunione del tavolo tecnico