Tavolo tecnico: abbiamo chiesto di conoscere tutte le formule adottate e di svincolare l’Ufficio sanitario dalla questura

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Seconda riunione del Tavolo tecnico per la
riorganizzazione di questure e commissariati

Si è tenuta ieri – come sempre alla presenza del Sottosegretario all’interno on.le Nicola Molteni, a costante testimonianza dell’attenzione che il Governo sta oggi manifestando verso le problematiche d’interesse del personale delle Forze di Polizia e di quello della Polizia di Stato in particolare – la seconda riunione del Tavolo tecnico sulla riorganizzazione delle questure e dei commissariati presieduto dal Vice Capo della Polizia – Vice Direttore generale della pubblica sicurezza con funzioni vicarie prefetto Luigi Savina.

Quest’ultimo ha spiegato che – nell’ipotesi elaborata dal Dipartimento per le questure –sono previsti un primo modello organizzativo “ordinario”,  ove viene introdotto un “Polo operativo” che include Anticrimine, Upgsp, Squadra Mobile, Digos, Amministrativa, Immigrazione e commissariati ed un secondo, definito “complesso” che, in aggiunta all’altro, prevede anche un “Polo per la gestione delle risorse umane per le attività di supporto” che, sotto la supervisione del Vice Questore Vicario, comprende l’Ufficio personale, quello tecnico-logistico e quello amministrativo-contabile, la gestione automatizzata degli archivi e la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Un discorso a parte viene fatto per la sola Questura di Roma, che si caratterizza soprattutto per la presenza di un autonomo Ufficio scorte, sganciato dall’Ufficio di gabinetto, come peraltro già attualmente avviene. In ogni caso, per tutte le articolazioni interne delle questure, al di là di quella che è la modulazione delle dipendenze organizzative, sono confermate in linea di massima le attuali prerogative e competenze.

Per ciò che attiene i commissariati è stato precisato che quelli distaccati, la cui direzione sarà affidata ad un primo dirigente o ad un vice questore, avranno un minimo di 65 operatori del ruolo ordinario, mentre quelli diretti da un vice questore o da un vice questore aggiunto ne avranno almeno 47, sempre del ruolo ordinario. Dal canto loro i commissariati sezionali, la cui direzione sarà affidata ad un primo dirigente o ad un vice questore, avranno un minimo di 50 operatori del ruolo ordinario, mentre quelli diretti da un vice questore aggiunto o da un commissario capo ne avranno un minimo di 30. Ancora una volta, quindi, manca la pianta organica dei ruoli tecnici.

La nostra delegazione, pur apprezzando l’impegno profuso nel redigere un piano che si basa su elementi oggettivi, si è riservata di esprimere valutazioni solo dopo aver saputo come secondo l’ipotesi  si distribuirebbero i numeri di cui sopra tra i vari ruoli del personale che espleta funzioni di polizia, ma anche come si distribuiranno quelli degli appartenenti ai ruoli tecnici, per i quali esigiamo venga redatta la pianta organica di tutti gli uffici, che manca da sempre, prevedendone la presenza anche nei commissariati,inclusi quelli distaccati. Abbiamo anche ribadito con forza che – secondo noi – l’Ufficio sanitario provinciale deve essere totalmente svincolato dalla questura e dipendere esclusivamente dalla Direzione centrale di sanità.

Nel merito abbiamo già rilevato come alcuni tra i risultati cui giunge l’ipotesi – nel prevedere le dotazioni organiche dei ruoli ordinari nelle varie questure – inducano a ritenere che sia possibile apportare significativi miglioramenti approfondendo i criteri adottati nell’elaborazione, partendo anche dal presupposto che le sole statistiche non sempre restituiscono una fotografia fedele delle esigenze degli uffici territoriali, né di quelle del personale. Abbiamo quindi chiesto di conoscere la formula in base alla quale si è arrivati all’ipotesi di distribuzione numerica delle dotazioni che ci è stata illustrata. Su questo punto – come su tutti gli altri – il dott. Savina ha manifestato piena disponibilità ad approfondire congiuntamente ogni aspetto.

Abbiamo inoltre ripetuto che ogni piano di distribuzione delle risorse umane rischia di infrangersi contro la perdurante carenza di queste ultime, per cui è necessario procedere immediatamente con nuove assunzioni di agenti mediante lo scorrimento più ampio e rapido possibile delle graduatorie. In attesa di conoscere la distribuzione dei numeri ipotizzata tra i vari ruoli del personale della Polizia di Stato ed i nuovi posti di funzione, ci gioveremo senz’altro dell’attenzione e della disponibilità manifestata dalla parte pubblica.

Roma, 26 ottobre 2018

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